Passeggiando nel “mercatino”

06.12.2020 15:45

Riflessioni a ruota libera di i0hou Gianfranco, dopo aver letto qualche annuncio di radio usate nei “mercatini” sul web

 

A me le radio piacciono tutte! Ricordo con nostalgia sia il primo apparecchio a galena con la bobina a nido d'api con il quale sentivo in cuffia il notturno dall'Italia della RAI, sia la supereterodina casalinga a 5 valvole degli anni '50 con la quale facevo i primi ascolti in onde corte utilizzando come antenna un pezzo di filo steso di nascosto fra due balconi! A quei tempi ero un ragazzino che aveva la fortuna di abitare in prossimità del mercato di Porta Portese e potevo passare le mattinate della domenica alla ricerca di radio usate, surplus e non, sperando di scovare a pochi soldi un esemplare non funzionante. Il piacere che provavo nel ripararlo, dagli una “ripulita” e vederlo tornare a nuova vita era indescrivibile.

Quell'abitudine mi è rimasta e ogni tanto mi diverto a cercare sulle riviste o sul web gli annunci di apparecchiature che ancora ricordo, soprattutto quelle mitiche, magari un po’ vecchiotte, che ormai raramente si ascoltano in aria, proprio quelle che quando uscirono erano troppo costose e perciò per molti di noi inarrivabili.

A quei tempi ero troppo squattrinato e potevo solo leggerne la pubblicità e la recensione di qualche OM più fortunato ... Ricordo quella volta in cui l'amico Gioacchino Loreti, I1AOF, offrì il caffè a me e ad un altro SWL per raccontarci dei tempi mitici in cui i condensatori variabili costavano troppo e allora si costruivano con matite in grafite e lamette da barba usate e poi si finì per parlare del suo ultimo acquisto, un Hallicrafters nuovo fiammante appena arrivato dall'America. I suoi occhi brillavano di orgoglio e non riuscivano a nascondere la soddisfazione che provava al solo accendere quel portento tecnologico e noi eravamo pieni di sincera ammirazione!

Leggere gli annunci dei mercatini sul web mi fa immaginare che forse, per una cifra abbordabile, anche io mi potrei sedere davanti ad una di quelle meraviglie del passato ... Beh, in fondo sognare costa poco!

Le inserzioni non si presentano tutte uguali: c’è chi usa un buon italiano, chi commette errori lessicali e di ortografia (speriamo per la fretta!), c’è chi descrive il proprio apparato in modo sobrio e chi lo fa con qualche esagerazione. C’è chi allega belle immagini e chi non le pubblica affatto oppure mette certe schifezze da non capirci niente. C'è chi non si vergogna delle foto sfocate o mosse dove le scritte neanche si leggono e c'è chi molto garbatamente, da gran signore, le espone in alta risoluzione per farti gustare tutti i particolari. C’è chi scrive quattro righe a commento e chi indica solo marca e modello, tanto si sa che ormai sul web si trovano tutte le informazioni necessarie. C'è chi scrive tutto in maiuscolo, lasciando trapelare una profonda ignoranza della netiquette. C'è chi non vorrebbe separarsi da un fedele compagno di tanti bei QSO, ma lo spazio in casa si fa sempre più tiranno … C'è chi dichiara tranquillamente che lo vende perché è passato ad una categoria superiore e chi si inventa le scuse più fantasiose e inverosimili cercando così di giustificare la richiesta di un prezzo un po' gonfiato.

Le inserzioni più divertenti per me sono quelle dove l'autore esagera e si mette a scimmiottare gli imbonitori da fiera paesana, cercando a tutti i costi di rifilare scassoni vecchi di decine di anni spacciandoli come apparati fantastici anche al giorno d'oggi. A sentir lui non hanno nulla da invidiare alle ultime diavolerie moderne, un po' come il vino che con il passare del tempo migliora. Sicuramente pensa di essere un gran furbone che aspetta al varco qualche OM con la sveglia al collo e l'anello al naso!

E naturalmente la vendita ristagna e allora lui puntualmente ogni due o tre giorni torna alla carica sempre sperando di poter accalappiare qualche pollo, magari abbellendo il suo annuncio con “RIBASSO”, “SVENDO”, “RIBASSONE”, “OCCASIONISSIMA” e così via.

Quando vedi certe foto magari copiate dal web e accompagnate da descrizioni frettolose o superficiali, viene da chiederti se l'autore non stia cercando di nascondere qualche dettaglio compromettente oppure se è un OM in buona fede, senza però la benché minima attitudine per la fotografia.

Certe volte mi viene il sospetto che il prezzo sia stato fissato senza tener conto che l'elettronica anno dopo anno galoppa con passi da gigante e che un apparato di 30 o 40 anni fa, anche se blasonato, per molti aspetti è decisamente sorpassato, che ci sono oggettive difficoltà nel reperire eventuali pezzi di ricambio, che oggi ci si aspetta un livello di prestazioni un po’ più alto … Insomma, ci può far piacere oppure no, ma il progresso è progresso e quell'apparato, seppur bello, è solo bello: ormai è poco più di un soprammobile e ricorda quei grammofoni a tromba che arredano tanto, e che forse neanche importa più se funzionano o no, tanto nessuno si sognerebbe di accenderli!

Quando quelle vecchie glorie fecero il loro esordio nel mondo dei radioamatori ebbero grande successo e suscitarono ampi consensi, ma ormai le loro prestazioni sono vintage e il loro impiego nei QSO dei nostri giorni può perfino essere problematico (contest e pile-up potrebbero essere ardui, per non parlare del loro uso nelle modalità digitali).

Ma il piacere di poterci operare supera le inevitabili limitazioni imposte da una tecnologia per certi versi obsoleta e non ci importa se oggi un modesto apparato entry-level è in grado di emettere un segnale stabile come una roccia e spesso con il suo DSP rende agevole l'ascolto anche nel QRM delle bande più trafficate, facendo impallidire quegli enormi cassettoni, vetusti esemplari di una tecnologia ormai sorpassata.

Per molti di noi di una certa età il fascino delle apparecchiature mitiche dei nostri vent'anni resta immutato e diventiamo faziosamente indulgenti su alcune problematiche sconosciute agli apparati moderni. Ad esempio, se acquisto un vecchio valvolare, non mi scandalizzo se trovo qualche falso contatto nel commutatore di banda perché questo problema poteva sorgere (eccome se sorgeva!) anche tanti anni fa!

Ma il sogno di andare in aria con un apparato che è sempre stato considerato un mito non si arresta per così poco! Se qualche elettrolitico s'è gonfiato e mi implora di sostituirlo, se qualche valvola mi guarda chiedendomi solo di andare in pensione, se qualche relay lamenta un po' di artrite nei contatti, se qualche potenziometro borbotta quando lo ruoto, … beh, so benissimo a cosa vado incontro se lo acquisto! Lo so che eventuali pezzi di ricambio sono e saranno sempre più introvabili e che se non mi arriva con tutti gli accessori, non mi sarà facile reperirli nel mercato dell'usato.

Però se leggo “paragonabile al nuovo” quando si parla di un apparato che ha 10 o 20 anni, non mi chiedo più se chi vende è un ingenuo sognatore ancora felicemente innamorato del suo gioiello! Mi viene invece il sospetto che costui stia cercando di rifilarmi una stufetta a valvole termoioniche travestita da radio spuntata fuori da chissà quale angolo sperduto della cantina …

Del resto capisco benissimo il valore affettivo che lega un radioamatore a quella apparecchiatura che è la gioia dei suoi occhi. Riconosco che i tanti bei QSO e le indimenticabili serate passate con gli amici on-the-air non ci rende imparziali. Inoltre è certamente duro ammettere che il valore di un apparato tanto amato possa scendere a una manciata di miseri euro, anche perché ciascuno di noi tratta le proprie apparecchiature in modo quasi maniacale e non consente a nessuno di sfiorarle neanche con un dito e perciò non c'è dubbio che siano ancora in condizioni eccellenti.

Poi ci sono gli annunci di apparati moderni che a volte sfiorano il ridicolo, quando si legge di un apparato con poche settimane di vita e la pretesa di un prezzo più o meno pari a quello di listino! Abbi pazienza caro amico inserzionista, ma è evidente che hai fatto un acquisto avventato o quantomeno un po' frettoloso, non informandoti bene su quel particolare dispositivo, oppure, peggio, confessa che sei rimasto deluso delle sue prestazioni.

In tal caso la vendita è un affare, ma solo per te! A me che me ne viene se lo pago quanto a negozio? Non ti passa per la mente che internet ormai ce l'abbiamo tutti ed i prezzi sono facilmente verificabili? E' vero che per l’usato non esiste un listino ufficiale di riferimento universalmente riconosciuto come quello di Quattroruote, ma consultare ebay o amazon o le riviste del settore non è difficile, no?

A me ha fatto piacere leggere di un OM che aveva messo in vendita un apparato con 15 giorni di vita (e con uno sconto di un buon 20% rispetto al nuovo!!), confessando candidamente che non si ritrovava con quei menu troppo elaborati e con un display con caratteri ahimè troppo minuti per i suoi occhi! O anche un altro che si lamentava dei tasti microscopici per le sue dite un po' troppo grosse!

Confessare fra amici il reale motivo per cui si mette in vendita una radio acquistata da pochi giorni è da persone oneste e sincere, non da furbetti da quattro soldi che sperano di rifilare la fregatura presa a qualcun altro, come se risparmiare una manciata di euro fosse imperativo! Non ci trovo niente di male a dire senza vergogna: “L'ho comprato, ma non mi ci trovo!” oppure “mi aspettavo tutt'altra cosa”.

Devo però ammettere che in fondo il prezzo delle apparecchiature usate è qualcosa che per me resterà sempre incomprensibile. Non ci arrivo proprio. Non dubito che l'oggetto in questione sia stato trattato con i guanti bianchi, spesso perfino protetto dalla polvere grazie ai preziosi ricami della YL.

Ma un apparato venduto da un privato non può costare come a negozio! Non dico di paragonare una ricetrasmittente ad un veicolo a quattro ruote, che se lo rivendi appena ritirato dal concessionario ti sei giocato come minimo l'importo dell'IVA. Ma il venditore, parlo di quello onesto, offre un servizio che va equamente ricompensato: confronto e scelta fra vari modelli, facilitazioni di pagamento, ritiro dell'usato, garanzia, assistenza, sono servizi che hanno un costo. E poi è inutile giragli attorno: sballare per primi lo scatolone del proprio ricetrasmettitore è una sensazione inebriante alla quale non ci piace rinunciare!

Il tanto vituperato negoziante in fondo mi consente un dialogo, una contrattazione. Invece quello che in frequenza mi chiama amico e collega, ricorre alla formula europea “as is” senza darmi nessuna indicazione sul reale stato dell'apparecchiatura, e se gli chiedo qualche informazione mi liquida definendomi perditempo, sognatore, affarista e assai schifato della mia impertinenza mi chiede seccamente di astenermi … Mi mostra, e neanche sempre, qualche foto a volte perfino capovolta o sfocata e poi pretende di applicare la formula “visto e piaciuto”, grazie all’accettazione della quale io rinuncio ad ogni futura rivendicazione.

Per carità, è vero, sono norme internazionali, ma per quel che mi riguarda da quelle foto io non ho visto proprio un bel niente e in quanto al piaciuto, beh, la marca sì, mi piace, il modello forse, ma nello specifico non avendo visto dell'oggetto che qualche foto spesso di pessima qualità, concorderete con me che la parola piaciuto sia per lo meno un po' azzardata!

Il discorso spedizioni poi per me è ancora tutto da capire. Ogni inserzionista esige che la spedizione sia interamente a rischio dell'acquirente e una volta che l'apparato è uscito da casa sua lui non ne vuole più sapere niente, meno che mai di eventuali danni subiti durante il trasporto. E’ un generoso: anche se non ritrova l'imballo originale niente paura, ne garantisce uno, bontà sua, di massima sicurezza e affidabilità.

Capisco che eventuali danni patiti durante il trasporto potrebbero non dipendere da chi spedisce, specialmente se ha imballato l’oggetto con cura. Ma certamente non possono dipendere da chi sta aspettando che gli venga consegnato a casa propria!

Se ti chiedo di spedirmelo è pacifico che non posso venire a casa tua a vedere come lo imballi e quindi per forza di cose mi devo fidare di te. Allora, tu fai l'imballo, lo consegni allo spedizioniere, lui lo trasporta ed io sono responsabile degli eventuali danni subiti dall'apparecchiatura? Ma che pago con i soldi del Monopoli? Niente da fare, il mio cervello proprio non ci arriva!

Quando ero ragazzo sentivo dire: “Chi rompe paga e i cocci sono suoi”. Adesso invece diremo: “Chi rompe rompe, peggio per chi compra”?

Ma vi viene in mente che una spedizione si può anche assicurare? Io ho fatto acquisti su ebay ed almeno un paio di volte mi è capitato di ricevere oggetti danneggiati o diversi da quelli dichiarati, ma ogni volta sono stato rapidamente ed interamente rimborsato!

L’unica volta che ho acquistato un modesto accordatore d’antenna direttamente per posta da un non-collega radioamatore, ho preso la fregatura perché il furbone lo aveva pesantemente danneggiato e così non funzionava più. L’onestuomo me lo ha rifilato senza fare il minimo cenno a cosa gli avesse combinato (sicuramente aveva largamente oltrepassato i limiti di utilizzo indicati dal costruttore). Bastava dirlo, forse lo avrei acquistato lo stesso, ritenendomi capace di ripararlo (come ho poi fatto). Si vede che per lui una misera manciata di euro erano questione di vita o di morte. Ancora oggi mi chiedo con quale coraggio poi riesci ad andare in aria, come puoi non sentirti in imbarazzo se incontri colui che hai vergognosamente imbrogliato per scucirgli qualche euro in più?

Quando leggo i vari annunci nella rubrica “apparati amatoriali” dei mercatini web non trovo traccia del vecchio, caro, ham spirit, quel clima di sentirti fra colleghi radioamatori che respiravi ogni volta che incontravi in radio o in sezione quelli che a buon diritto potevi chiamare amici! Le inserzioni nei siti web specializzati, secondo me nulla hanno a che vedere con i vecchi annunci nelle bacheche dei vari radio-club! Direi che emergono invece squallidi atteggiamenti da bottegai da quattro soldi, senza nessun riferimento ai negozianti veri, quelli che sulla vendita degli apparati radio percepiscono un meritato ed onesto guadagno, perché quello è il loro lavoro e in esso hanno investito il loro capitale, i loro sforzi e la propria immagine ed alla loro clientela in qualche modo offrono un servizio! Forse ci sarà pure qualche commerciante poco onesto, ma per contro negli annunci di tanti OM non scorgo nessun incentivo per le giovani leve, nessun atteggiamento amicale, non percepisco l’altro come uno con il mio stesso hobby, ma solamente una persona interessata a ricavare il massimo profitto.

Scusate lo sfogo, senza offesa per nessuno, riconosco che siamo in un paese libero e che ognuno può pensarla come crede, ci mancherebbe! Ma, tornando agli annunci nei mercatini web, quando sotto gli occhi mi capitano certe espressioni … beh, è più forte di me, l’occhio legge una cosa, ma alla mente ne arriva un’altra:

 

 

USATO POCHISSIMO                                        Ma allora perché l’hai comprato?

PARI AL NUOVO                                              E infatti costa come a negozio.

DA COLLEZIONE                                             Ovvero ha un prezzo per collezionisti, non per OM!

VERA OCCASIONE                                           Solo per te che vendi, perché il robivecchi vuol essere pagato!

OCCASIONISSIMA                                            Ultimo appello, poi lo porto in discarica!

RIBASSO, RIBASSONE                                      L’hai spostato dalla scrivania alla sedia o sul pavimento?

PELLICOLA SUL DISPLAY                                  Ma se la radio ha più di dieci anni, non ce l'avrai appiccicata tu?

ESCLUSI PERDITEMPO                                      Insomma dovrei pagare e basta, senza sapere cosa acquisto?

FOTO A RICHIESTA                                          Solo il tempo di cercarle in rete!

APPARATO ASSAI RARO                                    Scordatevi schemi, manuali, pezzi di ricambio

NON SONO BRAVO CON LE FOTO                      Non ho tempo da perdere!

NON TROVO IL MANUALE                                 Cercatelo sul web, tanto si trova di tutto!

TENUTO IN MODO MANIACALE                          Non lo ha fatto neanche spolverare dalla moglie

TUTTI GLI ACCESSORI DI SERIE                         E vedi un po’ di non darmi neanche quelli!

COMPRATO 15 GIORNI FA                                 Ti sei già pentito di averlo comprato?

IL PREZZO E' INTRATTABILE                              Lo sono pure io, specie la mattina, prima del caffè …

USATO SOLO UNA VOLTA                                  Poi ha cominciato a far fumo?

MAI USATO                                                      Fammi capire: un OM compra una radio e non l’accende mai?

COMPLETO DI CAVO DI ALIMENTAZIONE            Cuore generoso!

COMPRATO UN MESE FA                                   Maledetto rivenditore, ma perché non se lo riprende indietro!

LE FOTO SONO INUTILI                                    Meglio non guardarle!

USATA SOLO IN ASCOLTO                                 Certo, certo, come no?

MAI PORTATO FUORI CASA                               Stava in castigo?

ASTENERSI SOGNATORI                                   Amico? Collega? 'ham spirit’? Voglio i soldi, altro che storie!

AFFARONE                                                     Questo vende i frigoriferi anche agli eskimesi!

SOLO PERSONE DECISE                                   Paga e basta, senza far domande imbarazzanti!

FORMULA “AS IS”                                          Come cantava Carosone? T’è piaciuta, t’è piaciuta, tienatella cara cara … Se il mellone è uscito bianco mo' co' chi t'hai vuoi pija?

 

 

Forse però è colpa mia, magari sarò stato un po' condizionato dall'articolo trovato sul web:

https://www.dxcoffee.com/ita/2011/nel-62-eravamo-cosi-oggi/

 Nel ’62 eravamo così… oggi?

Questa volta non abuseremo con le parole, ma v’invitiamo a visionare il video che accompagna questo breve articolo. I radioamatori del 1962 apparivano pionieri romantici così distanti dal nostro modo di fare radio oggi. Esprimono un forte senso di cavalleria che fa venire non poca invidia a vederli, così galanti nel gestire le strumentazioni “enormi” che le valvole dell’epoca imponevano. Nei titoli di coda si leggono i call dei radioamatori che contribuirono alla realizzazione del documentario: I1AOF, I1PNP, I1BCS, I1GO, I1SVI, I1VF, I1ZJ e la “compianta” Associazione Radiotecnica Italiana. Sarà… ma io a vederli un po' di sana invidia la percepisco e voi??? (n.d.d. Iz8iyx)

 

 

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